Abbiamo ormai tutti riavviato le nostre attività, chi da qualche settimana e chi da pochi giorni, ma con uno spirito di rilancio e tanta voglia di ritornare alla vera normalità.

E mi auguro che per tutti voi possa arrivare il prima possibile.

La “nuova” normalità, quella di oggi, è fatta di tante piccole attenzioni, a cui fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe mai pensato. Diciamolo, ne faremmo tutti volentieri a meno.

Guanti, mascherine, disinfettanti vari, divisori e distanziamento sociale sono la “normalità di oggi”.
E la sicurezza è diventata punto fondamentale per ogni attività ed ogni famiglia.

Nel mio mondo, nel settore dei lubrificanti industriali, la sicurezza è un punto estremamente importante, perché ogni persona, imprenditore o operatore, che viene a contatto con le mie soluzioni, deve essere salvaguardato. 

 

Subito, non quando è ormai tardi…

 

Spesso mi capita di ritrovare aziende in cui le persone che operano a contatto con i lubrorefrigeranti (e non solo) si trovino ad avere problemi di sicurezza a causa della scelta di prodotto o di soluzione non idonee, oppure del loro errato mantenimento.

Basti pensare a quanti casi di irritazioni, della pelle o delle vie respiratorie, si stanno evidenziando negli ultimi anni a causa dei vari prodotti utilizzati.

 

Deve essere chiaro un aspetto: Nessun lubrificante si può bere!!! 
Sono tutti, chi più chi meno, prodotti chimici e come tali vanno trattati.

 

Questo non li legittima però ad essere un pericolo per chi li usa.

Le normative in ambito chimico, nello specifico per i componenti utilizzabili nelle formulazioni, sono in continua evoluzione.
Reach, Rohs, CLP… cambiano in modo rapido e non tutti i produttori sono in grado di adeguarsi per tempo, o in alcuni casi, come sta facendo Castrol, anticiparle.

Non voglio tediarti, farò solo un breve accenno ad una novità.

Nel 2016 c’è stata la classificazione dei donatori di formaldeide (non tutte le molecole però, sappi che molte sono ancora in giro anche nelle emulsioni) a Mutageno2 e Cancerogeno1B, ed ora tocca al Boro, o meglio all’acido borico.

L’acido borico, ancora oggi molto utilizzato come “stabilizzante”, è ad oggi per il CLP (Classification Labelling and Packaging) una materia prima “sospetta”, in quanto reprotossico.
Ovvero è nocivo per l’apparato riproduttivo ed il feto.

 

Alcuni produttori, furbetti, lo utilizzano sotto forma di ammide borica, senza dichiararlo.

 

Non è acido borico, non serve dichiararlo…
Tutto lecito eh… non è illegale, però a quel punto non è un prodotto esente da Boro, e sono sicuro che non te lo dicono, anzi.

In un periodo in cui la nostra sicurezza è diventata fondamentale, è importantissimo informare correttamente chi utilizza prodotti che potenzialmente possono essere un rischio.

È importante sapere quali componenti pericolosi realmente contengono i prodotti che usi o come utilizzarli correttamente al fine di prevenire pericoli o problemi.

Questo è per noi un servizio fondamentale:
attraverso analisi specifiche delle schede di sicurezza e di laboratorio in cui rileviamo i principali componenti pericolosi, possiamo darti supporto nell’identificare eventuali componenti di rischio (anche se non indicati nelle schede).

 

Contattaci e ti spediremo gratuitamente il kit per l’analisi dei tuoi prodotti.