Pensate ai principali problemi che i prodotti emulsionabili che avete utilizzato o che state utilizzando vi creano ogni giorno.

Quando entriamo nelle aziende metalmeccaniche, la maggior parte delle volte i problemi riscontrati non sono problemi in lavorazione (es. l’utensile non taglia, non riesco a fare il pezzo) ma problemi di stabilità.

Con stabilità di un’emulsione intendo tutti quegli aspetti che permettono di riempire il mio impianto e “dimenticarne” la gestione straordinaria fino al giorno in cui dovrò sostituirlo nuovamente tra molto, molto tempo.

La soluzione ideale dovrebbe richiedermi il solo controllo della concentrazione, niente più. Sicuramente un’analisi completa concordata col fornitore ci aiuta a capire dove stiamo andando, ma nessun additivo, correzione, cambi vasca anticipati o frequenti dovrebbero essere la norma. Mi è capitato di entrare in aziende in cui viene cambiata emulsione ogni mese o che normalmente utilizzano battericidi o additivi vari.

La stabilità se ci pensi, è il primo dei problemi legati all’emulsione con cui un’azienda si trova a dover combattere, e che impatta di conseguenza su tutta una serie di aspetti correlati.  

Cattivi Odori: L’emulsione puzza.
La puzza è uno dei problemi più diffusi.
Capita spessissimo di imbattersi in aziende che usano oli emulsionabili o interi che, soprattutto nel periodo estivo o fermi in vasca, emanino odori che da lievi e leggermente fastidiosi, diventano talmente forti da impedire l’accesso in officina il lunedì mattina.

Saprai già che questo fenomeno è dovuto allo sviluppo di batteri all’interno dell’emulsione, che veicolati dall’acqua si nutrono e si moltiplicano. Il loro processo vitale dà poi origine alla formazione di acidi.

Conseguenza: il pH dell’emulsione crolla e via con la puzza (e non solo).

Il tutto è peggiorato dal 2016, quando in Italia la famosissima formaldeide è stata riconosciuta come componente cancerogena e quindi quasi del tutto eliminata dai prodotti emulsionabili.  

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ATTENZIONE: sappi che solo alcune molecole di donatori di formaldeide sono state classificate. Esistono ancora altre molecole non classificate come cancerogene che vengono utilizzate nei prodotti emulsionabili o detergenti. Verifica che nel prodotto da te utilizzato non siano presenti questi tipi di biocidi (se hai bisogno di una mano siamo a tua disposizione).

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Il problema di questa modifica è che la formaldeide è un ottimo biocida, e le emulsioni (certo a scapito di chi ci lavora) funzionano.

Oggi, nelle aziende che hanno dovuto adattarsi al cambiamento e trovare soluzioni alternative, i problemi di formazioni batteriche sono drasticamente peggiorati.

La soluzione più facile è stata quella di cambiare tipo di biocida.

Oggi è il BIT a farla da padrone. Benzisothiazolinone.

Guarda le schede di sicurezza del prodotto da te utilizzato al punto 3, quasi sicuramente lo troverai in varie forme.

Attenzione, non c’è nulla di illegale nel suo utilizzo, è un conservante di uso comune in molti prodotti anche per uso personale ed utilizzato in minima quantità.

Tuttavia parliamo di un componente pericoloso per l’uomo e l’ambiente, che agisce a pH molto basso, fortemente acido e corrosivo (le dermatosi sono una conseguenza frequente), e soprattutto solo in parte efficace.

Infatti svolge la sua azione benissimo nel momento in cui si presenta un attacco batterico, ma al contrario dei donatori di formaldeide, il suo effetto svanisce rapidamente. Risultato, l’additivo biocida si consuma nel tempo, l’emulsione perde il suo pH originale ed a lungo andare il sistema si destabilizza.  

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Mi sono sorpreso nel trovare questo additivo anche in prodotti che vengono pubblicizzati come “quasi bevibili”, super green e che vantano il fatto di non utilizzare biocidi. E il BIT cosa sarebbe?

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Durante le nostre analisi da alcuni clienti, ci siamo imbattuti in aziende percepite come le migliori al mondo, che pubblicizzano prodotti biodinamici quasi bevibili, che mi hanno sorpreso indicando nella scheda di sicurezza l’uso di biocidi (tra cui BIT). Cosa ci fa un biocida in quel prodotto? Sarà forse tanto evoluto da distinguere i batteri buoni da quelli cattivi? No. 

Il concetto fondamentale è che sostituire un biocida efficace con altre basi non è così semplice come si può pensare, soprattutto con normative in continua evoluzione ed un mercato sempre più globale, che deve quindi adattare i prodotti alle legislazioni di centinaia di paesi.

Per chiudere la parentesi: i prodotti di oggi nella maggior parte dei casi contengono componenti con funzione biocida, che però hanno scarsa azione nel tempo ed un’alta componente di rischio, richiedendo poi interventi esterni per rincorrere il problema senza apportare una vera soluzione.

Controlla le schede dell’emulsione da te utilizzata.

Posso aiutarti se cerchi soluzioni che siano davvero efficaci ed efficienti e che funzionano molto meglio!

A tal proposito, leggi il caso studio di una azienda di Caravaggio (BG) che produce trasmissioni Meccaniche.
Caso Studio:  Come un’azienda bergamasca ha migliorato l’ambiente di lavoro e le performance di produzione  

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